Ambiente, energia e servizi ambientali

Sinistra Progetto Comune - Elezioni comunali Firenze

Abbiamo l’ambizione di trasformare Firenze in una città a impatto climatico zero, in linea con gli impegni sottoscritti dall’Accordo di Parigi e il percorso tracciato dal Green Deal europeo. Apparentemente questo è quanto ha già votato il Comune, ma manca trasparenza e condivisione di dati puntuali, per analizzare e agire in modo efficace.

 

Per noi tutto deve avvenire nel contesto di una riforma complessiva delle priorità e delle strategie da perseguire: un sistema di mobilità pubblica a basse emissioni che disincentivi l’utilizzo dell’auto; la previsione di aree pedonalizzate in tutti i quartieri e lo sviluppo capillare delle reti ciclabili per rendere le strade accessibili e sicure; l’abbandono di progetti dannosi, anacronistici e inefficienti quali l’ampliamento dello scalo aeroportuale, incompatibile con la tutela delle popolazioni sorvolate e con le caratteristiche ecologiche di un’area soggetta a forte rischio idrogeologico; la promozione delle comunità energetiche per incoraggiare l’autoproduzione decentrata di energia rinnovabile e a prezzi accessibili; l’adozione di un principio di rinaturalizzazione del suolo cui ancorare le scelte di pianificazione edilizia e urbanistica.

 

Queste sono alcune linee guida su cui intendiamo costruire un nuovo patto sociale con la cittadinanza, nella consapevolezza che le questioni ambientali sono anche questioni sociali. Ci candidiamo affinché l’amministrazione comunale diventi motore di una transizione equa e giusta verso la neutralità climatica, senza adottare retoriche facili ma avendo cura dei bisogni della popolazione, in modo particolare di quella meno abbiente, spesso più vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico e con meno risorse per affrontare le conseguenze.

 

Ci impegniamo a rendere Firenze una città più vivibile e attenta alla biodiversità, in cui le aree verdi siano preservate, ampliate e valorizzate come parte essenziale del tessuto urbano e non come elementi decorativi. Una città con una migliore qualità dell’aria e della vita che sia all’avanguardia in materia di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico.

 

Per raggiungere questi obiettivi, occorre investire in nuove competenze professionali all’interno della macchina amministrativa, affinché la tutela ambientale diventi una prassi quotidiana. Servono nuovi strumenti per promuovere la democrazia energetica e coinvolgere la cittadinanza nelle decisioni riguardanti produzione, distribuzione e consumo di energia. Dobbiamo impegnarci in una serie di proposte trasversali per offrire a tutte e tutti un futuro migliore. Invece di scaricare sui comportamenti individuali la richiesta di sacrifici, occorre agire a livello complessivo, lavorando in primo luogo come istituzioni, ma modificando il sistema assieme al tessuto produttivo e alla cittadinanza.

 

Occorre attuare la volontà espressa dal Paese per una gestione dell’acqua completamente pubblica, fuori dalle logiche di profitto.

 

Proposte:   

  • Creare un comitato di esperti incaricato di indirizzare e supervisionare le strategie di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, con potere di vincolo sulle operazioni di nuovo sviluppo urbanistico. Legarlo a una commissione consiliare specifica e a una consulta in cui coinvolgere associazioni, movimenti e realtà impegnate nel contrasto al disastro ambientale a cui stiamo andando incontro.
  • Invertire la tendenza alla cementificazione del suolo attraverso politiche di de-impermeabilizzazione e rinaturalizzazione, senza limitarsi a misure di compensazione.
  • Facilitare la creazione di comunità energetiche dal basso, con regia pubblica, attraverso la semplificazione delle procedure burocratiche e favorire l’elettrificazione e l’adozione di fonti rinnovabili, con un approccio di democrazia energetica che tenga conto dell’inclusione delle fasce di reddito meno elevate.
  • Costituire una rete di sportelli pubblici da affiancare all’Ufficio Sostenibilità per offrire consulenza a residenti e imprese in materia di transizione energetica e sviluppo di buone pratiche.
  • Tutelare in modo stringente e immediato la popolazione attualmente sorvolata, superando definitivamente ogni ipotesi di nuova pista aeroportuale. Non ci servono più voli, ma garantire il diritto al riposo e alla salute. Va promosso il progetto del Parco agri-ecologico della Piana, potenziando in parallelo i collegamenti viari e ferroviari con gli aeroporti internazionali di Pisa e Bologna, assicurando la ricollocazione del personale dello scalo. Occorre avviare un processo di reinternalizzazione della gestione degli scali, aprendo un confronto con Regione Toscana.
  • Ridurre il traffico veicolare e promuovere l’espansione di aree pedonalizzate, anche fuori dal centro storico, secondo il modello dei super-isolati sperimentati a Barcellona.
  • Potenziare l’infrastruttura di ricarica per auto elettriche, aumentando il numero di colonnine disponibili in tutta la città al fine di rendere più efficiente e conveniente l’uso di veicoli elettrici. Possono essere utilizzare le aree di sosta gestite dalle partecipate del Comune.
  • Espandere la rete del verde urbano attraverso il recupero e lo sviluppo di corridoi ecologici integrati nei parchi cittadini, affinché le aree verdi siano accessibili a tutta la cittadinanza e contribuiscano a mitigare il fenomeno delle isole di calore.
  • Internalizzare i servizi vivaistici e sbloccare le assunzioni di personale qualificato da impiegare nella gestione del verde e nella manutenzione dei giardini storici. In questo ambito è importante attribuire poteri e funzioni ai Quartieri, lasciando ampi margini di autonomia di azione per una cura quotidiana più efficace.
  • Preservare le aree di vegetazione spontanea e adottare un approccio basato sulla biodiversità nella selezione delle specie arboree da piantare nelle aree verdi pubbliche.
  • Incrementare i sistemi di raccolta e utilizzo dell’acqua piovana per favorire un consumo responsabile e garantire una gestione più sostenibile delle risorse idriche.
  • Istituire percorsi con l’obiettivo di promuovere l’adozione di imballaggi a basso impatto ambientale e di incentivare pratiche più sostenibili nell’industria e nel commercio locale.
  • Attuare interventi di efficientamento energetico e conversione energetica del patrimonio edilizio pubblico verso un modello di “edifici ad energia quasi zero” (nZEB), in coerenza con le direttive europee e le strategie del PNRR orientate al raggiungimento della decarbonizzazione entro il 2030.
  • Incoraggiare e semplificare le procedure per l’installazione di pannelli fotovoltaici in copertura. I Quartieri in questo possono avere un ruolo fondamentale nel promuovere buone pratiche e incoraggiare scelte corrette da parte dei privati e di tutta la cittadinanza.
  • L’esempio della forte richiesta di orti urbani dimostra che c’è disponibilità a partecipare a una gestione comune degli spazi. Occorre comprendere meglio la consistenza della richiesta e provare ad ampliare questa esperienza il più possibile anche in questo caso con un forte protagonismo dei Quartieri.
  • Incoraggiare le iniziative di cura e gestione dal basso di aree verdi, la creazione di giardini condivisi e le segnalazioni da parte della cittadinanza di criticità.
  • Realizzare almeno un’area pubblica per il conferimento di materiale di risulta da interventi su verde urbano, attraverso ALIA.
  • Rivedere completamente le politiche relative alle TARI. Gli aumenti di questi anni hanno in ogni modo evitato di rendere conto delle ragioni di questo aumento dei costi a carico della collettività.
  • Impedire ai servizi ambientali di essere gestiti da una Multiutility quotata in borsa. Va promosso un modello di aziende partecipate di interesse pubblico organizzate per bacini di utenza, ragionando in termini di Area Metropolitana.
  • La promozione e diffusione del porta a porta, così come delle isole ecologiche, ha bisogno di intelligenza politica più che di cassonetti intelligenti: la centralità deve essere data a chi ogni giorno opera in questo ambito. Va reso trasparente anche il sistema di appalti, superandolo nella tutela di chi già opera da anni per conto di ALIA. Nei Quartieri e nei rioni si deve costruire un rapporto diretto con la residenza, perché possa davvero essere portato avanti il protocollo Rifiuti Zero, a cui far aderire anche i vari soggetti presenti sul territorio.
  • Raccogliere, pubblicare e condividere i costi ambientali del turismo (dai voli ai servizi ambientali, al reale carico antropico e urbanistico su fognature, sistemi di depurazione, trasporti e traffico urbano, dai consumi idrici a quelli energetici fino al contributo nel surriscaldare aree già calde della Città).
  • Per l’Arno pretendere un ruolo degli enti locali (Quartieri e Comuni) rispetto alle concessioni sui corsi d’acqua di area urbana, prevedendo un Regolamento specifico per la navigabilità e la fruibilità da parte di soggetti privati, che sappia coinvolgere chi svolge attività sportive e sociali (come canottieri, renaioli e stand up paddling), insieme a tutta la residenza. Il tutto coinvolgendo ovviamente i soggetti titolati, per una programmazione chiara e partecipata: Regione Toscana, Città Metropolitana, Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, oltre al Comune di Firenze.
  • Sviluppare la ciclovia dell’Arno, pensandola non solo come servizio rivolto al turismo.

Alcuni strumenti:

  • Introdurre un indicatore di “Ripristino di suolo pro capite”
  • Rendere la permeabilità del suolo un requisito imprescindibile per la ridefinizione di area verde nelle Norme Tecniche di Attuazione del Regolamento Urbanistico.
  • Introdurre un sistema di monitoraggio sui consumi energetici e sulle emissioni climalteranti, per pianificare e verificare azioni di mitigazione e adattamento sul territorio comunale.
  • Sviluppare un più diffuso sistema di registrazione della qualità dell’aria, coinvolgendo direttamente la cittadinanza.
  • Creare una banca dati aggiornata e pubblica su tutti gli indicatori essenziali all’analisi delle necessità della Città e alla pianificazione delle infrastrutture e interventi normativi.