LE SCELTE GIUSTE

E PASSA LA PAURA

Sogniamo una Firenze “Senza Paura”

L’8 e il 9 Giugno vota

Sinistra Progetto Comune

Firenze 2024, una città in tumulto

Abbiamo attraversato questi anni come unica vera forza di opposizione ad un’Amministrazione comunale sempre più autoreferenziale.

Ci impegniamo a governare in modo completamente diverso, nella forma e nella sostanza, con una presenza costante sul territorio, anche come figure istituzionali.
La nostra Città oggi torna in tumulto perché guarda al futuro, contrapponendosi a chi lo vuole negare a fa di tutto per costringere noi e le nuove generazioni in un eterno presente.
Il tumulto dei Ciompi è per noi il popolo che scende in piazza per chiedere conto a chi siede in Palazzo Vecchio del suo operato. Un evento distante nel tempo, ma che si colloca in un Medioevo vivo, diverso dal Rinascimento “di plastica” a cui si fa continuamente riferimento, in modo stucchevole e vuoto.
Noi sappiamo che veniamo da lontano e andremo lontano.
Una città in tumulto è una città viva, popolare, ecologista, equa, giusta e capace di far emergere le pluralità.
Una città in tumulto è una città che sfida le sue istituzioni e ha la possibilità di pretendere un domani migliore, all’altezza dei suoi bisogni.
Una città dove si redistribuisce potere, e chi lo esercita lo mette a disposizione.
Uno spazio in cui ai Quartieri viene riconosciuta autonomia di spesa e di programmazione, come ai Consigli, attribuendo loro più risorse, deleghe piene e personale dedicato.
Una città in cui il Sindaco partecipa ai Consigli e si confronta nel merito. Una città in cui le istituzioni si fanno carico anche delle crisi, non facendo mancare la propria presenza in occasione di sfratti e licenziamento, per non scaricare su proprietà e persone in difficoltà l’onere della mediazione. La politica deve prevenire i problemi, o l’acuirsi delle situazioni.
I momenti di ascolto e di partecipazione non sono sufficienti. Occorre costruire le risposte insieme alle persone, riconoscendo i conflitti e permettendo ai diversi bisogni di esprimersi. In questi anni troppe istanze sono state neutralizzate e troppi problemi si è tentato di risolverli in modo privato.

Ambiente, energia e servizi ambientali

Le politiche ambientali ed energetiche hanno avuto un ruolo residuale, spesso solo retorico, nelle precedenti amministrazioni.

 

L’urgenza della crisi climatica impone di cambiare rotta. Le ondate di caldo, e le alluvioni che hanno duramente colpito i nostri territori sono solo gli ultimi campanelli d’allarme di una questione che la politica non può più permettersi di evadere.

 

Il nostro programma per Firenze muove dalla necessità di integrare una prospettiva ecologista in tutti gli ambiti della gestione e della pianificazione urbana.

Diritti e sicurezze​

In questi anni si sono moltiplicati sentimenti di frustrazione, senso di abbandono e rabbia.


La criminalizzazione sistematica dei movimenti per il diritto all’abitare ha favorito la nascita di spazi maggiori per la criminalità organizzata, di cui si parla troppo poco.

 

L’emergenza abitativa è stata scoperta in particolare negli ultimi anni, ma l’espulsione della residenza si sta ormai estendendo a livello metropolitano.

Mobilità e accessibilità

La mobilità è il settore chiave della trasformazione di Firenze in una città a impatto climatico neutro e maggiormente attenta alla salute della cittadinanza.

 

Le nostre proposte ridisegneranno profondamente il modo in cui ci si sposta e si vive la città, nella consapevolezza che quello alla mobilità sostenibile sia un diritto da garantire a tutte e tutti.

 

Firenze ha uno degli indici di motorizzazione più elevati in Italia. Il numero eccessivo di auto genera problemi di viabilità, sicurezza stradale e inquinamento, sia atmosferico che acustico.

 

Questa criticità può essere superata soltanto attraverso l’adozione di un modello di mobilità sostenibile incentrato sul miglioramento delle infrastrutture per il trasporto pubblico, con parallela riduzione dei costi dei servizi, sull’espansione delle aree pedonali e sulla promozione della ciclo-pedonalità.

Bilancio, partecipate, servizi sociosanitari

Il bilancio non è trasparente. Si parla di bilancio di genere, ma ancora non ci sono sufficienti informazioni. Soprattutto in questo ambito è fondamentale che i dati siano accessibili, chiari e fruibili.

 

Il Comune deve tornare a dare un senso politico all bilancio, senza limitarsi all’ordinaria amministrazione dell’esistente. In questo modo si potrà superare la logica dei sostegni parziali e occasionali, concentrandosi sui servizi e sul sociale in maniera continuativa, strutturale e programmata.

 

L’addizionale progressiva dell’Irpef comunale può aiutare a rilanciare un nuovo patto tra Comune e residenza, superando la logica tossica in cui ci ha portato l’abuso della tassa di soggiorno, per legge destinata ad alimentare sempre più la promozione turistica, ma che nasconde i costi reali del turismo (basta pensare ai servizi ambientali scaricati genericamente sulla TARI, a carico della residenza e delle attività economiche).

Lavoro e istruzione

La Firenze che immaginiamo parte dalle necessità di chi lavora e si prende cura del lavoro. I fenomeni di sviluppo che hanno interessato la nostra città negli ultimi anni hanno portato una polarizzazione basata sulla rendita e sulla proliferazione del lavoro povero e instabile, in particolare nel settore del turismo.

 

Questo ha influito notevolmente sullo sviluppo urbanistico, creando una situazione in cui il centro storico è stato completamente svuotato delle attività produttive che garantivano la permanenza della residenza, caratterizzandosi invece con attività ad esclusivo interesse turistico, che spesso vedono l’impiego di mano d’opera precaria, sottopagata quando addirittura non a nero.

 

La diffusione della rendita, oltre a togliere fisicamente spazio ad attività produttive, attrae investimenti che non contribuiscono allo sviluppo del territorio, alimentando invece fenomeni come l’overtourism, che comporta un esorbitante aumento dei costi dell’abitare, e la terziarizzazione del lavoro, che diventando sempre più povero non distribuisce ricchezza.

Urbanistica

Firenze ha bisogno di visione, di politica e di progettualità. Viviamo gli effetti di decenni di urbanistica poco coraggiosa, fatta di interventi parziali, di privatizzazione e svendita del patrimonio pubblico, di concessioni alla speculazione privata, abbiamo bisogno che la città torni protagonista del proprio sviluppo.

 

La risposta non può essere trovata in un’idea di urbanistica contrattata, dove il pubblico comunque si pone in modo subalterno rispetto ai privati per il reperimento di risorse, o il recupero di spazi.

 

Abbiamo bisogno di progetti seri e ambiziosi che affrontino la crisi abitativa e la crisi climatica, che siano orientati alla vivibilità, alla qualità, alla mobilità, alla salute per la popolazione intera, senza distinzioni tra centro storico e il resto della città, senza che la differenza tra le esigenze di residenti e utenti temporanei produca vantaggi per alcuni a scapito di altri.

Cultura, socialità e sport

Firenze non può che essere una città di cultura, dove però si rischia di viverla esclusivamente come merce, da far consumare in modo insostenibile, da riservare in modo esclusivo per chi ha alta capacità di spesa.

 

Il Maggio Musicale ha rappresentato per noi anche l’occasione per chiarire un’idea di accessibilità al sapere universale, abbattendo le diseguaglianze che anche in questo ambito sono ben radicate. L’opposizione alla gestione Nardella-Pereira è nata dal 2019, contestando un “modello Milano” che silenziosamente si prova a imporre, seppure in modo parziale.

 

È fondamentale mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti che fanno cultura. Dalle grandi realtà pubbliche nazionali alle più territoriali esperienze locali di associazionismo. Occorre anche una mappatura degli spazi utilizzati o utilizzabili, da mettere a disposizione a una fortissima richiesta diffusa che esiste sul territorio.

Inclusione e contrasto alle discriminazioni

Firenze ha aderito alla rete RE.A.DY, la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, ma questo indirizzo programmatico fatica a tradursi in politiche e azioni strategiche concrete.

 

Nell’ultima consiliatura il Consiglio comunale ha approvato la nostra proposta per l’istituzione della cosiddetta “identità alias”, che consente di identificare il personale del Comune di Firenze che abbia intrapreso un percorso di transizione di genere con il nome e l’identità desiderati, ma questo impegno deve ancora trovare attuazione.

 

Molto deve essere fatto per rendere Firenze una città realmente inclusiva, queer e transfemminista, in cui siano garantiti uguali diritti, tutele e libertà a tutte le persone.

Pace, accoglienza e laicità

Firenze è da sempre una città promotrice del dialogo interculturale e della cooperazione tra i popoli, come comprovato dai numerosi gemellaggi e patti di amicizia stretti con città di tutto il mondo.

 

Tuttavia, questa apertura verso l’esterno è oggi contraddetta dall’incapacità di creare una società inclusiva in cui le differenze siano elevate a patrimonio comune e pari opportunità siano garantite a tutta la popolazione residente. Malgrado Firenze accolga milioni di visitatori e visitatrici ogni anno, forme di segregazione urbana e isolamento sociale sono acute in larga parte della città, aggravate da disparità socioeconomiche e dal diseguale accesso a risorse pubbliche e servizi essenziali.

 

Le politiche orientate alla creazione di una “città vetrina” a beneficio del turismo hanno accentuato le divisioni esistenti, alimentando processi di esclusione e marginalizzazione. Questa mancanza di inclusione rappresenta una delle sfide maggiori per il futuro di Firenze e si intreccia al tema delle insicurezze poiché contribuisce a perpetuare e amplificare condizioni di fragilità, alienazione e discriminazione.